QUADRANGOLARE DI VERONA, PRIME RISPOSTEGialloblù a confronto con Lyons Piacenza, Verona Rugby e Villorba
Obiettivo primario del duo Sue/Eschoyez era quello sia di valutare il grado di preparazione raggiunto dai giocatori nella fase centrale della massacrante preseason, che di esaminarli nelle varie fasi di gioco sul campo ed al cospetto di compagini della stessa serie o di livello superiore (vedi Lyons Piacenza). Convocati 35 giocatori effettivi e tutti hanno avuto la possibilità di entrare in campo. Nello spirito ormai introdotto sin dalle prime battute della scorsa stagione, hanno partecipato alla trasferta anche i giocatori indisponibili per infortunio cui è stato affidato un ruolo fuori campo (chi addetto alle statistiche, chi ai materiali, chi all’acqua) tutti in qualche modo sono stati di sostegno ed aiuto ai loro compagni impegnati nelle partite. Il responso del campo è stato positivo. Confermato il marchio di fabbrica dei tori gialloblù: la mischia. All’altezza ormai di qualsiasi pacchetto del rugby nazionale. Gli avanti di Eschoyez sono una garanzia e non hanno ceduto al cospetto degli omologhi avversari neanche un centimetro di terreno. Confermata la fase difensiva che nella scorsa stagione aveva visto il XV gialloblù attestarsi, tra le 33 compagini di serie A, al terzo posto per punti subiti. Ma le notizie migliori per i tecnici sono giunte dalle prestazioni dei giovanissimi schierati, che, senza timore alcuno di fronte a giocatori più esperti, hanno tenuto il campo egregiamente. Entrati nelle varie partite ben 6 placcature formidabile, Serra (un combattente nato), il mai domo Barollo, il giovane Scaturro dai mille palloni portati avanti, la seconda linea Di Nando, giunto dalla sempre viva cooperazione con Rivoli, e così tutti gli altri che saranno la linfa del Primo XV e che faranno sicuramente bene nel campionato con la compagine cadetta, Scannapieco, Richichi, Drogo, Maglione e quanti che non vengono qui nominati ma il cui apporto è altrettanto valido. Per non tacere del giovane veterano Mirenzi (classe 2004) ormai in pianta stabile alle Zebre che si unisce ai suoi compagni di VII in ogni fine settimana per dare il suo apporto in partita. Se dall’esperienza maturata a Verona si dovevano trarre auspici, ebbene, questi non possono che essere favorevoli e non possono che far ben sperare in via cascina nuova sul perdurare di una tradizione rugbistica che, piaccia o non piaccia, si tramanda da team a team, ormai dal 1910. Il club più antico d’Italia ha nei suoi giovani e giovanissimi, linfa per durare ancora a lungo negli anni. Marvel
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